
In nave da Busan a Fukuoka, lasciamo la Corea del Sud ed entriamo nel magico Giappone. Robots danzanti, action figures rare e campeggio libero.
Dopo due mesi in Corea del Sud é tempo di lasciare questo amichevole paese e partire verso una delle terre dei nostri sogni, il Giappone.
Arriviamo al porto di Busan, dove eravamo andati ad informarci del biglietto per Fukuoka. Non c’é più il porto, tutto é stato smontato. Chiediamo agli operai, il nuovo porto é un po’ più avanti, per fortuna solo un paio di chilometri.
Il Porto é molto più grande di quello di Qing Dao, da dove abbiamo preso il traghetto dalla Cina alla Corea del Sud. Bella sorpresa, oggi le bici sono gratis! We don’t know why, probably just for today. Lucky strike.
Abbiamo pagato solo 43€ a testa, un affare!
Incontriamo altri due viaggiatori in bici, ci eravamo già incontrati a Bishkek. Quando si dice “piccolo il mondo”.
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La nave é molto bella per i nostri standards, c’é un bar, un ristorante, ed una grande sala comune. L’alloggio più economico sono le camerate con tatamiche ospitano un massimo di 8 persone. Cuscini e coperti sono forniti. Ma quello che ci sorprende davvero é la presenza dei bagni giapponesi
Subito ne approfittiamo, che bellezza, grandi vasche di acqua calda con finestrona vista mare. Non ci dispiacerebbe se la traversata durasse un po’ di più…
Arriviamo a Fuokuoka al mattino presto. Siamo in Giappone! In Kyushu precisamente, la più meridionale tra le isole principali dell’arcipelago nipponico. Anche qui abbiamo trovato ospitalità per un paio di giorni. Abbiamo tutto il giorno per visitare la città in attesa che i nostri ospiti tornino dal lavoro. Fanno gli insegnanti di inglese, come tutti del resto.
La città non ha niente di speciale ma é carina, ci colpisce subito vedere un sacco di bambini piccolissimi andare in giro da soli, attraversare la strada. Andiamo alla Robot Square, qui ad orari fissi (11, 14 e 16) fanno uno spettacolo con i robot.
Si, siamo in Giappone!

I ragazzi che ci ospitano vivono in una bella casa a due piani e abbiamo una stanza tutta per noi. Cuciniamo un risotto con gli asparagi che però mi esce un po’ salato. Loro sono appassionati di vini e ce ne beviamo subito due bottiglie. Negli ultimi anni insegnavano inglese in Egitto e sono qui da pochi mesi, sono abbastanza traumatizzati dal cambio di paese.
Stiamo qui in relax un paio di giorni, procurandoci anche gli adattatori per le prese elettriche ai quali non avevamo proprio pensato.
Andando al supermercato ci accorgiamo che il Giappone non é affatto caro come tutti pensano. Certo, non é un posto economico, ma neanche l’Italia del resto. Anzi, diverse cose al supermercato costano meno. E di sicuro, molto meno che in Corea. Ma non la frutta, quella é esageratamente cara.

cani robot ballano Michael Jackson
Trascorsi questi due giorni cittadini lasciamo Fukuoka. Sul tragitto veniamo irrimediabilmente attirati da un negozio dall’aria molto Otaku. Entriamo ed è l’apoteosi dall’action figure vintage (pupazzi dai cartoni o serie TV degli anni ’50, ’60, ’70), dei manga rari, delle magliette con signorine nude e di altri articoli per collezionisti, i prezzi sono stellari. Restiamo comunque ipnotizzati per un bel po’.

Quando ne usciamo è già pomeriggio, scappiamo dalla città e prima dell’inizio della salita ci fermiamo in un templio Shintoista (Jinja). Dentro ci vive sicuramente un mostrone perché se ne sente la presenza. Sembra un templio molto vecchio.
Vicino c’é una specie di gazebo dove sono appese le foto delle persone che hanno contribuito alla costruzione del templio. Ci mettiamo a dormire lì’, c’é anche la presa elettrica e ci sono i bagni. Sleeping in Shinto shrines seems a great free camping option for bikepackers in Japan.
Il mattino dopo c’é la salita, é molto bella, circondata da foreste di bambù, la vegetazione é completamente cambiata rispetto alla Corea. Una parte della strada é a pagamento. Per le bici circa 1 euro.
Poi inizia una zona di pianura trafficatissima, di positivo c’é che scopriamo l’esistenza dei discount alimentari, sono dei posti che vendono principalmente saponi e cosmetici ma che hanno dei piccoli reparti di cibo a bassisimmo costo. Hanno, per esempio, gli udon già cotti (che sono spaghettoni per semplificare molto) a 17 yen (130 yen sono 1 euro) più 1 euro di sugo pronto. Non male direi, la cena è servita..

Anche stasera dormiamo in un jinja che sembra abbandonato ma io sono sicura che dentro ci viva una vecchietta con un gatto bianco (un dio insomma).
Per fortuna siamo al riparo perché arriva un temporale impressionante, tuoni di continuo e secchi d’acqua che piovono dal cielo. Non ci resta che dormire.
Partiamo tardi quando la pioggia sembra essere finita. Dopo un altro po’ di pianura arriviamo al mare che é marrone. Niente bagno. Esce di nuovo il sole, troviamo un tubo nel porticciolo e ci facciamo una doccia. Attraversiamo la campagna giapponese finalmente, tanti paesini carini pieni di canali e piccoli templi e bei cimiteri e coltivazioni a terrazza.
Arriviamo vicino a Kumamoto e dormiamo nell’ennesimo templietto, questo é nuovo e un po’ “fighetto” e sembra non ci abiti nessuno dentro (Elena è una sensitiva se non l’avete ancora capito).

Qui sotto la mappa completa del nostro viaggio in bicicletta in Kyusho. E’ stata registrata dal nostro GPS.
Cliccando sulla traccia vedrete il profilo altimetrico, potete anche cercare una specifica locazione vedere la traccia GPX di riferimento.

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