Le Isole di Seul: Yeongjongdo, Muui-do e Somuui-do

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islands seoul
Climbing the steep hill of Somuuido the tiny island next to Muuido

La Sud Corea ha 3358 isole, 100 delle quali fanno parte dell’area di Incheon. Noi ne abbiamo visitate solo tre: Yeongjong-do, Muui-do e Somuui-do (do significa isola), facilmente accessibili in un giorno di viaggio da Incheon o da Seoul.

Visto che stiamo viaggiando in bicicletta ce la siamo presa molto comoda, come al solito, e siamo rimasti due notti e tre giorni campeggiando liberamente sulle isole di Somuui e Yeaongjong.

La Corea del Sud é un paradiso per il campeggio libero, quindi se vi piace questo stile e avete una tenda con voi, non c’é davvero bisogno di spendere soldi in costosi alberghi.

Ci piacerebbe dire che queste sono le isole più belle della zona Incheon/Seoul area, ma come possiamo? Se avete esplorato altre isole contribuite raccontandoci la vostra esperienza nei commenti.

Yeongjong-do

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traghetto Yeongjong
Circondati da centinaia di gabbiani sul traghetto verso l’isola di Yeongjong

Per raggiungere l’isola dell’aeroporto, Yeongjong, c’é un ponte impressionante lungo 24km (Incheon Bridge) ma é un’autostrada e qui, che non é Cina andare in autostrada in bicicletta (veramente non si potrebbe nemmeno in Cina ma questo é un altro discorso). Quindi prendiamo il traghetto.

Dal porto di Incheon c’é un traghetto ogni ora. Arrivati al porto ci dicono che la nave non parte da lì, invece partiva proprio da lì…problemi di comunicazione. SPerdiamo quella delle 15 e prendiamo quella delle 16, ci mette pochissimo, sono circa 5 chilometri di distanza.

Per risparmirvi tempo, trovate la mappa alla fine di questo articolo con tutte le indicazioni.

L’isola dell’aeroporto é grande e fantasma, ci sono strade nuovissime con semafori funzionanti ma nessuna macchina e una pista ciclabile perfetta. Tanti palazzoni numerati in stile cinese senza abitanti. Non ci sono né macchine né persone. Strana atmosfera. Incontriamo solo qualche ciclista coreano della domenica.

L’isola é piatta, non ci sono né salite né vecchi villaggi. Sembra che prima della costruzione dell’aeroporto non ci fosse nulla. C’é la bassa marea ed il mare di é ritirato per centinaia di metri rendendo l’atmosfera ancora più strana. E’ una distesa di fango con tanti aironi e altri uccelli. La vista del ponte di Incheon é impressionante.

Attraversiamo l’isola e ci fermiamo a dormire in un parco sul mare che in realtà qui é stato chiuso da una diga e forse l’acqua é dolce. Vicino c’é un grande albergo e riusciamo pure ad avere il wifi nella tenda.

best Incheon island
low tide beneath the Incheon bridge

Lottando alla ricerca di cibo scarso

Lungo la strada abbiamo comprato noodles e uova sode per cena. Al nostro risveglio tutto é avvolto nella nebbia. Andiamo a fare rifornimento dalla signora delle uova sode, che non sono proprio economiche, 1 uovo: 500 won (40 centesimi).

Servono proteine, non si possono mangiare sempre noodles istantanei. Proprio sui noodles la signora ci spara un 2000 won a confezione, quasi 2 euro, decisamente troppo. Sembra un prezzo per stranieri.

Così non prendiamo né uova né noodles e andiamo da un baracchino concorrente dove, invece di una sciura con la permanente, c’é un omarino.

Da lui gli stessi noodles costano 1000 won, le uova sempre 500 l’una e ci regala anche due lattine di café freddo che non sono affatto male. Uomini coreani battono sciure coreane 2 a 0.

Attraversiamo l’isoletta (che é uno scoglio lungo 300 metri) da cui partono i traghetti per Mui-do, 1 chilometro più in là. L’isoletta porto-scoglio é collegata all’isola aeroporto da una strada in mezzo al mare.

La stradina che collega l’isola aeroporto all’isola porto-scoglio é affascinante, avvolta nella nebbia poi, lo é ancor di più.

Sia a destra che a sinistra dove dovrebbe esserci il mare, causa bassa marea, c’é una grande distesa fi fango abitata da aironi, uccelli palmati e persone che scavano nel fango alla ricerca di qualcosa non abbiamo capito. Hanno un rastrelleto e scavano. Forse cercano i pesci del fango?

Muui-do

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Somuuido, la piccola isola connessa Muuido da un ponte pedonale

Prendiamo il traghettino per Muuido, costa 1500 won (1 euro e qualcosa) andata e ritorno. Arrivati sull’isoletta di Muui (Do significa isola in coreano), notiamo i primi gazebi Coreani, sono di legno, rialzati ed hanno un bel tetto in stile tradizionale. Sembra proprio un buon posto per ospitare la nostra casetta portatile.

Fa caldo e la pendenza della strada é abbastanza verticale. L’isola é piccola e montuosa ed evidentemente non c’erano altri modi di costruire una strada qui.
Lussureggiante, tanta foresta e rumorose cicale, piccoli villaggi di casette accoglienti punteggiavano il paesaggio qua e là, pedalare a Muuido é bello.

Arrivati a poche centinaia di metri dalla spiaggia scopriamo che si deve pagare l’ingresso, 2000 won, a testa. Niente spiaggia. (abbiamo 90€ per 15 giorni).

Somuui-do

Andiamo verso un’altra isoletta collegata a Muuido da un ponte pedonale. E’ davvero piccolissima. Per entrare all’isoletta si dovrebbero pagare 2000 won a testa ma il bigliettaio per fortuna non ci fa pagare. Il potere della bicicletta.

C’é un piccolo villaggio che inizia al porto e si inerpica sull’unica strada dell’isolotto, in salitissima, penso un 30%. Il nostro primo bagno dal Mar Caspio . Facciamo subito un bagnetto nella minispiaggetta vicino al porto, la marea ora é bassa ma la vediamo alzarsi a vista d’occhio. Decisamente non un buon punto per piantare la tenda.

Ci arrampichiamo dall’altra parte dell’isolottino. Mentre salgo una vecchietta mi prende per un braccio e mi dice qualcosa, non so cosa ma era relativo ai muscoli per spingere la bici.

Un’altra mi ferma e mi dice che mi devo coprire da capo a piedi (come loro) che se no ci si abbronza! La pelle deve essere bianca…  L’assurdità degli standard di bellezza, e pensare che da noi la gente si va a fare la lampada…

Pic-nic Coreano su una delle più belle spiagge nei dintorni di Seul

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il nostro campeggio sull’isola di mini-muuido

Dopo la scalata del piccolo scoglio isolotto con nostra sorpresa arriviamo ad una bella spiaggia, anche questa di conchiglie. Ci sono dei coreani con un sacco di roba da mangiare e bere, appena arrivati ci invitano a pranzo.

Kimchi (le verdure fermentate), aglio crudo, fettine di porco alla piastra, frittatina, noodles, patate bollite. E si beve birra, Soju, un distillato intorno ai 18 gradi (vedi qui) e Makgeolli,un vino di riso che é intorno ai 5 gradi (vedi qui). Non male.

Dopo la magnata e bevuta i coreani si fanno il bagno vestiti e con il salvagente. Noi, invece, come ci diceva la mamma da piccoli, aspettiamo di digerire. Montiamo la tenda in fondo alla spiaggetta e andiamo a fare una passeggiata lungo il sentiero che si arrampica sull’isolotto. Al nostro ritorno, nel giro di un’ora, la marea é salita e scesa velocissima. Andiamo ad un ristorantino/pescivendolo a chiedere un po’ di acqua bollente per cucinare i noodle.

Quasi allagati

La notte scorre benissimo fino alle 4 del mattino quando il rumore del mare ci sveglia. Ieri ci avevano detto che il nostro posto tenda era ok ma il mare é vicino e la marea che sale rumorosa a vista d’occhio fa un po’ impressione.

Si affaccia anche un pescatore mattiniero e dice che possiamo stare tranquilli. Alla fine la marea si ferma a due metri dalla tenda, impossibile riprendere sonno, poco male, ci godiamo l’alba.

Ritorno a Seul

Oggi dobbiamo arrivare al centro di Seoul dove abbiamo trovato ospitalità. Su una delle ripidissime salite di Muuido Daniele rompe la catena.

Tornati sull’isola-aeroporto proviamo a prendere l’autostrada che ci farebbe risparmiare una ventina di chilometri. Ce l’avevamo quasi fatta ma a pochi chilometri dal ponte che ci avrebbe riportato sulla terraferma veniamo intercettati dalla polizia.

Proviamo il trucco “siamo stranieri e non capiamo niente”. Funziona, ma ci fanno uscire lo stesso dall’autostrada. Dobbiamo andare a prendere il traghetto. Prendiamo quello delle 14 e 30, decisamente tardi.

alba a Muuido
Aspettando l’alba a Muuido

A fine giornata ci siamo fatti 80 chilometri nel traffico, una città infinita. Incheon, Bucheon e Seoul sono infatti un’unica aerea urbana senza soluzione di continuità, 23 milioni di persone impacchettate in 2250 km2.

Incontriamo spesso piste ciclabili ma siamo comunque nel traffico. I semafori sembrano infiniti.

Arriviamo a casa di Justin quando ormai é buio, trovare gli indirizzi in Corea non é affatto facile, i numeri civici sembrano essere messi a caso, dieci strade vicine hanno tutte lo stesso nome. Non si capisce niente!

muui do Corea
Il fango al porto di Muuido

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