Last Updated on 23 September 2024 by Cycloscope
Guida alla catena montuosa Kirishima e al lago Onami
Come raggiungerlo e salire su alcuni dei vulcani piĂą belli del Kyushu, Giappone
Giappone, la terra dei vulcani, che si estende lungo la cintura di fuoco del Pacifico, dove 118 vulcani sono attivi, montagne sputa fuoco e paesaggi alieni.
Il Kirishima range Ă© uno di questi, uno di quelli che si riposa meno, con 15 coni attivi (Takachihonomine, Nakadake, Ohatayama, Karakunidake, Tairoike, Ohachi, e Shinmoedake sono i piĂą importanti) e 10 laghi nei crateri.
Un luogo potente, da non perdere se siete in Kyushu. La vetta piĂą alta Ă© il mt. Karakuni e il lago Onami Ă© il piĂą alto lago in un cratere in Giappone, un paradiso per gli escursionisti, anche se alcuni percorsi potrebbero essere chiusi per via delle frequenti attivitĂ eruttive.
Abbiamo raggiunto l’area di Kirishima da Kagoshima, una delle nostre prime destinazioni durante il nostro viaggio in bicicletta in Giappone. Se Ă© vero che queste montagne sono meravigliose, non meno lo Ă© la strada per raggiungerle, qui la cronaca del nostro viaggio.
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In fondo alla pagina trovate la mappa della nostra pedalata da Kagoshima a Miyazaki, cliccate sulla traccia per vedere il profilo altimetrico.
Da Sakurajima alla cascata – 54km
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Ci svegliamo in un parcheggio, ai piedi del vulcano Sakurajima, provincia di Kagoshima. Le foot onsen (terme per i piedi) ci regalano un piacevole risveglio! Incontriamo un ciclista Giapponese di Osaka, Masahito, molto simpatico, sta andando in direzione opposta, ci incontreremo di nuovo a Osaka.
La strada litoranea Ă© abbastanza piatta, proviamo a fare un bagno anche qui ma l’acqua Ă© unta. In compenso vediamo un buffo animaletto che cammina/striscia velocissimo sott’acqua. Il vulcano Sakurajima si vede ancora maestoso.
Lasciata la strada litoranea proseguiamo fino a Kirishima, un paese grande di campagna, qui incontriamo Daniel, un insegnante di inglese (e chi l’avrebbe detto?).
Sua moglie é giapponese e lavora in un albergo con terme, per un attimo speriamo ci ospitino lì ma niente purtroppo. Ci consiglia di fare la strada lungo il fiume e viene con noi per una decina di chilometri.
La strada Ă© bellissima (km34), sale piano piano e anche se siamo a 100 metri d’altezzo sembra di essere sulle Alpi. Boschi di pini incontaminati a destra e a sinistra.
E terme ovunque, sono molto economiche, alcune costano meno di un euro ma fa ancora troppo caldo per le terme. Ci fermiamo a mangiare delle uova sode cotte nell’acqua termale e salutiamo Daniel.
La strada inizia a salire un pochino, siamo a 300 metri. Scendiamo per una stradina ripida seguendo dei cartelli piccoli e sgarrupati che indicano una cascata e un templio buddista.
Troviamo la cascata (GPS 31.864066, 130.792223), bisogna guadare un fiume, dall’altro lato, nel bosco, ci sono piattaforme abbandonate per i pic nic. L’atmosfera Ă© un po’ tetra, siamo circondati da un bosco di alti pini e che diventa poi un bosco di bambĂą.
Anche il sentiero che porta alla cascata Ă© in stato di abbandono, la cascata Ă© bella, circa 30 metri ma non possiamo dormire qui, sarebbe complicato con le bici e non c’Ă© spazio per la tenda. Andiamo un po’ piĂą avanti lungo la strada e ci mettiamo in un prato vicino ad una risaia. C’Ă© parecchia umiditĂ , la tenda Ă© tutta bagnata al risveglio.
Dalla cascata al lago Onami – 16km
Risaliamo la ripida stradina per tornare alla strada 223, io a spinta e Daniele in bici. Lungo la strada le zanzare ci divorano. Tornati sulla strada principale comincia la vera salita, 700 metri di salita in 15km, non poi così tremendo.
Dopo circa 6 km arriviamo al villaggio di Makizonocho Takachiho (credo) dove incontriamo l’ultimo convenience store, un campeggio ed una ragazza simpatica all’ufficio informazioni.
Ci dà le solite mappe inutili, sono fatte male, non é chiaro dove sono i posti perché ci sono solo fumetti (molto carini ma poco utili) e sono solo in giapponese.
Attraversiamo una zona piena di hotel ed onsen (terme) abbandonate, forse a causa dell’eruzione del 2011. Quando il vulcano Shinmoedake, dopo 52 anni, si Ă© svegliato esplodendo violentemente e danneggiando edifici fino a 8 km di distanza.
Molti di questi edifici hanno i vetri rotti a causa dell’esplosione probabilmente. Da allora il sentiero che portava al cratere Ă© chiuso, fino a poco anni fa era un bel lago in un cratere spento. Ora Ă© un lago di lava.
Ad un certo punto, sulla sinistra della strada vediamo fumo, ci sono pozze di fango ribollente all’aperto, inferno dantesco. C’Ă© un fiume caldo, o meglio bollente vicino.
Proviamo ad immergere un dito ma il bagno non si può fare. Grandi tubi trasportano parte di queste acque nei vicini centri termali. Il paesaggio Ă© bruciato, non sembra esistere fonte di vita vicino a queste pozze dantesche, la sensazione è di essere su un altro pianeta, perdiamo la cognizione del tempo. Se passate da queste parti fermatevi a dare un’occhiata, impressionante.
Salita al Lago Onami
Raggiungiamo l’inizio del percorso che porta al lago Onami nel primo pomeriggio. L’Onami-Ike Ă© un lago in un cratere vulcanico, il piĂą alto in Giappone, a 1,412 metri.
C’Ă© un rifugio dove ripararsi in caso di eruzione, lasciamo lì le biciclette, dormiremo lì stanotte. Ed eccoci di nuovo in movimento, questa volta a piedi, verso il lago, non abbiamo molto tempo quindi andiamo un po’ di corsa.
Il percorso Ă© di 40 minuti, di piĂą se ve la prendete comoda, inizia con una serie di scalini e poi diventa sterrati, ma fattibile da quasi chiunque. Raggiunta la vetta il lago Ă© bello ed Ă© avvolto da un silenzio che sembra innaturale anche se Ă© la cosa piĂą naturale che ci sia.
Dietro il lago il Mt. Karakunidake, la vetta piĂą alta, 1700 metri, maestoso. Rimaniamo un po’ ad ammirare, siamo soli, noi e i vulcani.
Da qui parte un altro sentieri che gira tutto intorno al lago e dal quale si può andare sul Mt. Karakunidake ma siamo stanchi, ed é troppo tardi. Saliremo sul Karakuni domani da un altro sentiero.
Torniamo nel rifugio a montare la tenda, posto piĂą sicuro nei dintorni non c’Ă©. Mentre andiamo a riempire le bottiglie d’acqua al bagno dall’altro lato della strada dei cerbiatti attraversano la strada, uno Ă© un cucciolo e si inchioda al centro della strada a guardarci, penso fosse la prima volta che vedeva un umano perchĂ© era davvero meravigliato
Salita all’Ebino Plateau e sul Mt. Karakuni nella catena Kirishima
Un altra salita sui monti Kirishima
Passano un paio di macchine, una coppia di vecchietti ride nel vederci dormire nel rifugio. Mangiamo spaghetti conditi con cose improbabile che neanche scrivo perché me ne vergogno, però erano tanti.
PiĂą riposati, il mattino seguente, andiamo verso l’Ebino Plateu, 4 km di salita tranquilla, proseguendo sulla stessa strada. Parcheggiamo le bici e saliamo sul monte Karakunidake, circa un’ora di cammino.
Ci imbattiamo prima nel Io caldera (Ioyama), con il suo odore di zolfo circondato da un paesaggio bianco e rosso. La salita Ă© piĂą faticosa di quella per il lago Onami, ma inutile dire che la vista Ă© incredibile, epica.
Dalla cima a 1700msl si vede il cratere dell’eruzione del 2011, Mt. Shimonoedake, il lago Onami e tre altri laghi dentro altrettanti crateri, e riusciamo anche a sbirciare nel (per ora) dormiente cratere del Karakuni.
Esce fumo che con il vento viene portato dentro il cratere spento vicino a noi. Siamo arrivati appena in tempo perché poco dopo il nostro arrivo il vento cambia e il fumo copre completamente il cratere non lasciando vedere più nulla. Probabilmente la sera si riesce a vedere il lago di lava nel Shimonoedake.
Dall’Ebino Plateau a Miyazaki – 90km
Come andare via: la discesa
Inizia a piovere, scendiamo per 24 km, da 1200 metri a 200, all’inizio il paesaggio Ă© molto diverso dal solito, niente boschi, pascoli e colline poi ricomincia il bosco.
Non incontriamo macchine, attraversiamo il paesino di Ebino, famoso per le terme, che sono davvero dappertutto qui, la campagna sembra uscita da un film dello Studio Ghibli. Risaie, terra nera, e il vulcano che svetta in lontananza. Continuiamo a scendere, continuiamo a piovere.
Ci fermiamo a mangiare tardi, alle 16, a Kobayashi, non avevamo trovato niente per pranzo lungo la strada. Prendiamo una strada lungo il fiume Iwase-Gawa, qualche chilometro piĂą a Nord, e mettiamo la tenda sotto la tettoia di una legnaia di fronte ad una fabbrica avvolta nell’edere che sembra abbandonata. ​Di notte piove ma noi siamo all’asciutto. Siamo felici.
Il giorno dopo una tappa di pianura, per 60km, fino alla costa ed alla cittĂ di Miyazaki, dormiamo in un cimitero Buddista, calma e pace ci pervadono.