Last Updated on 29 August 2024 by Cycloscope
Cose da fare a Miri, la base perfetta per esplorare i parchi nazionali del nord del Sarawak. Dai un’occhiata a ciò che rimane della natura sbalorditiva del Borneo.
Questo articolo fa parte della nostra serie “DIY Adventure Travel in Borneo“. E’ la quarta parte del nostro itinerario in bicicletta con alcuni suggerimenti su cosa fare nei dintorni di Miri.
Miri è la base perfetta per esplorare i parchi nazionali del nord del Sarawak, per dare un’occhiata a ciò che resta della natura sbalorditiva del Borneo. Scopri le altre parti del nostro itinerario nel Borneo malese e indonesiano in fondo a questa pagina, insieme ad una mappa di questa parte del percorso con profilo altimetrico.
Qui invece qualche consiglio per viaggiare on a budget in Borneo (in bicicletta e non)
Qualche informazione su Miri
Miri è la seconda città del Sarawak, con una popolazione di circa 240.000 abitanti. Per dare un’idea di quanto l’economia locale si basi sul petrolio basta dire che Miri è stata fondata nel 1910 dalla Royal Dutch Shell (si, la compagnia). La città in sé non è spettacolare, ma neanche male, rispetto alla media delle città del Borneo malese. Ci sono molti centri commerciali e hotel per accogliere i soliti visitatori del fine settimana dal vicino Brunei, che vengono qui in cerca di alcool, divertimento e shopping economico.
A Miri abbiamo avuto la possibilità di incontrare Peter di SaveRivers, un ONG che lotta contro la devastazione dei progetti idroelettrici qui Sarawak da decenni, potete leggere la nostra intervista e reportage qui.
Benvenuti a Miri
Disclosure: Some of our articles contain affiliate links. This comes at no additional cost for you and helps us keep this website up and running. (as Amazon Associates we earn commission from qualifying purchases)
Ci svegliamo nella nostra stanza senza finestre, usciamo e il mondo è ancora lì. Siamo nella terra di nessuno tra Brunei e la Malesia.
Appena superato il confine con il Brunei, ecco di nuovo le palma da olio, una strada grande, piatta e brutta è circondata da terra bruciata per far posto ad altre piantagioni. Un paesaggio che ci ricorda una di quelle famose foto di oranghi perduti.
Zul, il nostro ospite a Miri, ci viene incontro in auto, la città è a soli 25 km dal confine con il Brunei. La Malesia è il primo paese in cui abbiamo facilmente trovato l’ospitalità tramite Warmshower.
Zul lavora nel piccolo aeroporto locale e ha un orario abbastanza flessibile, esploreremo l’area insieme per i prossimi giorni, usando la sua macchina e dando alle biciclette un periodo di riposo.
Pranziamo insieme e poi andiamo a fare una passeggiata in città al Forest Park (parco ricreativo City Gan), un parco collinare dove i locali vanno a fare jogging, è possibile vedere l’intera città dall’alto.
C’è un monumento in memoria del primo pozzo petrolifero del Sarawak, chiamato la Grande Vecchia Signora. Tornata a casa andiamo a mangiare una pizza con Zul e sua moglie, non tocchiamo il nostro portafoglio e non lo toccheremo per i prossimi tre giorni.
Dopo una buona notte di sonno nella camera da letto del figlio di Zul (che ora studia all’Università di Kuching), andiamo a visitare il Lambir Hills National Park.
Parco Nazionale di Lambir Hills
Questo piccolo parco di montagna è a soli 30 km da Miri, lungo la strada AH150, che i locali chiamano “la vecchia strada”. Secondo il sito ufficiale, questo è l’ecosistema più diversificato del mondo, peccato che sia così piccolo e tutto intorno ci siano palme da olio.
Presumibilmente molte specie animali vivono qui, ma in realtà Zul, che conosce molto bene il luogo, ci dice che tutti i grandi animali se ne sono andati, ciò che rimane sono insetti e alcuni rettili, incontreremo solo formiche giganti e un serpente rosso dall’aspetto velenoso. Quindi da vedere ci sono principalmente le piante (alcuni bellissimi alberi enormi), le cascate e l’escursione in sé.
L’ingresso al Lambir Hills Park costa 20 ringgit per gli stranieri, 10 per i malesi. Ci sono bungalow dove dormire per 40 MYR, con quattro posti letto per ogni camera è davvero conveniente.
Il parco chiude alle 17:00, arriviamo alle 15:00. Lambir Hills ha due ingressi alla rete di sentieri escursionistici, prendendo quello secondario si salta un lungo e tratto, ma si salta anche la grande cascata.
È una buona scelta se mirate alla sommità della collina. Ci sono molti percorsi, tutti interconnessi tra loro, ma la mappa che viene fornita all’ingresso è piccola e non molto chiara.
Potrebbe essere facile perdersi se non si ha un forte senso dell’orientamento, i percorsi sono segnati con strisce colorate sugli alberi, ma non sono sempre evidenti.
Per prima cosa ci dirigiamo verso la Cascata di Latak, a soli 20 minuti di trekking facile, passerelle sospese e terreno roccioso. La cascata è bella, alta circa 25 metri, e cade in uno stagno ampio e profondo dove è possibile nuotare.
Zul ci racconta una storia raccapricciante su questo stagno: pochi anni fa, durante il suo servizio di volontariato come subacqueo per la protezione civile, fu chiamato a recuperare il corpo di un bambino annegato qui, che finì per impigliarsi in qualche radice e non poté tornare alla riva. State attenti.
Ci sono altre 3 cascate di medie dimensioni in questo parco, tutte segnalate. Più avanti il trekking diventa più serio, alcune parti sono veramente ripide, costanti su e giù, i percorsi sono quasi sempre immersi nell’ombra della foresta, ed è spesso possibile rinfrescarsi nel torrente.
Continuiamo a camminare in modo abbastanza casuale per quasi 4 ore, c’è una torre di guardia abbandonata sulla cima di un albero e alcuni gazebo per i picnic coperti di edera.
Sulla via del ritorno ci sentiamo un po’ persi, nonostante siamo dotati di GPS, una guida locale e siamo abituati a questo tipo di escursioni. Siete avvisati. In ogni caso, torniamo a casa in tempo per una gustosa cena malese cucinata dalla supermoglie di Zul.
Parco Nazionale di Loagan Bunut
Un altro giorno, un altro parco, ora andiamo al Loagan Bunut National Park. Zul prende un giorno libero e ci porta a questo lago, lontano e fuori dai sentieri battuti.
Come arrivare
Da Miri prendere la “vecchia strada”, AH150 (la stessa che va a Lambir Hills) per circa 80 km, quindi entrare nell’interno, seguendo la strada 4109, dove ci sono solo piantagioni di palma da olio e alcune longhouse, per lo più di nuova costruzione, probabilmente ricollocate lì dopo essere state cacciate dalla foresta che ora non esiste più.
Arrivando alle strade Q285 e poi Q21 ci sono alcune salite, particolarmente difficili sono gli ultimi km fino al parco. Questa è la stessa strada da cui si può raggiungere Bario, una zona remota nell’entroterra, vicino al confine con il Kalimantan, dove c’è ancora la foresta pluviale.
Zul lo ha fatto in bicicletta recentemente, è una strada sterrata, non raccomandata nella stagione delle piogge, ma apparentemente abbastanza bella. Anche a diga di Baram è raggiungibile attraverso questa strada.
Il parco – prezzi, alloggi e giro in barca
L’ingresso al Loagan Bunut National Park è di 20 ringgit per gli stranieri e 10 per i malesi. La corsa in barca costa 100 MYR per nave per gli stranieri e 60 per i locali. Dato che siamo un mix paghiamo 80MYR.
Il parco consiste essenzialmente nel lago, quindi venire qui e non fare il giro in barca è un’assurdità. Il giro in barca, su una piccola scialuppa, dura circa un’ora e mezza ed è molto piacevole, lo scenario è bellissimo e ci sono nuvole di forme molto diverse, come al solito in Borneo il cielo è il più grande degli spettacoli.
Molti uccelli volano in giro e individuiamo un bucero, maestoso nella sua elegante volata. Nessun coccodrillo intorno apparentemente. Il lago cambia notevolmente di dimensioni da stagione a stagione.
È possibile dormire in una casa galleggiante, dotata di cucina, un posto perfetto per la pesca, altrimenti c’è un dormitorio all’ingresso per 10 MYR per letto, le camere hanno 7 letti ciascuna, il costo del campeggio è di 5 ringgit.
Una grande idea che potrebbe rendere il pernottamento sarebbe noleggiare un kayak e fare qualche esplorazione da solo. Potete chiamare il parco e chiedere se ne hanno a disposizione, trovate le informazioni di contatto sul sito ufficiale. C’è una mensa di base dove potete mangiare il solito Mie Goreng (spaghetti fritti) o Nasi Goreng (riso fritto).
Spiaggia di Tusan
La spiaggia di Tusan è una gemma nascosta della provincia di Miri, un luogo ancora sconosciuto alla maggior parte delle guide turistiche e quindi ignorato dai turista, nemmeno la popolazione di Miri ne è a conoscenza. Eppure è un posto incredibile, forse la cosa migliore da vedere qui intorno.
La spiaggia di Tusan è una distesa di sabbia dorata, alle sue spalle da una spettacolare scogliera di tufo, con sorprendenti caratteristiche naturali. Inoltre un raro fenomeno si verifica qui, anche se sfortunatamente lo abbiamo perso.
Durante la notte appare nell’acqua una luminescenza blu, un meraviglioso bagliore azzurro causato da alcune alghe chiamate “Dinoflagellati” (secondo il Borneo Post).
Intorno all’area del parcheggio, in cima alla scogliera, ci sono bancarelle che vendono frullati di frutta, spiedini e noci di cocco, proviamo la noce di cocco arrostita, grigliata sul falò, in pratica ha solo acqua calda all’interno. Queste bancarelle sono però aperte solo durante i fine settimana.
La spiaggia di Tusan si trova a soli 40 km a sud di Miri lungo la strada costiera (Q642), c’è un piccolo cartello che porta al parcheggio. Descriviamo questa strada in dettaglio nell’articolo sul parco nazionale delle grotte di Niah.
Centro di conservazione degli Hornbill
Per il nostro terzo giorno a Miri, Zul ci porta a visitare la “casa degli Hornbill“, dove gli zoologi locali si prendono cura di questi buffi uccelli.
L’ingresso è gratuito, il personale è molto cordiale e ci spiega molte cose, questa volta non possiamo vedere gli uccelli perché stanno covando qui le uova. Il nido è in un tronco d’albero nel giardino e possiamo solo scorgere il becco da una certa distanza.
La ragazza che lavora lì ci dice che diversi uccelli sono stati uccisi con fionde per divertimento negli ultimi anni, e molti sono fuggiti in Brunei (dove ne abbiamo visto una coppia). Apparentemente sono rimaste solo tre coppie nella provincia di Miri.
Vi é piaciuto questo articolo? Condividetelo e commentate!
Le nostre avventure in Borneo:
pt1: da Kota Kinabalu a Tenom, sulle Crocker mountain
pt2: Un treno nella giungla, da Tenom a Beaufort
pt3: attraversando il Brunei in bicicletta
pt4: attorno a Miri, Parchi Nazionali di Lambir Hills e Logan Bunut e la spiaggia di Tusan
pt5: le grotte del Parco Nazionale di Niah
pt6: da Belaga a Kuching in barca
pt7: Kuching e Parco Nazionale di Bako
pt8: Rafflesia al Gunung Gading National Park
pt9: Overland Border crossing from Sarawak into Kalimantan, the secret Aruk border
pt10: Sambas, una Venezia in legno nel Borneo Indonesiano
Reportage
Chap Go Meh a Singkawang: trafiggersi per compiacere gli Dei
Devastazione idroelettrica in Borneo
parte 1: Intervista con SaveRivers
parte 2: visita a Sungai Asap
qui invece qualche consiglio per viaggiare on a budget in Borneo (in bicicletta e non)