Sul Mar Nero dalla Bulgaria alla Georgia: la Nave più Pazza del Mondo

Last Updated on 5 December 2023 by Cycloscope

nave bulgaria georgia

Attraversando il Mar Nero in nave, da Varna (Beloslav) a Batumi (o Poti?). Le incredibili avventure su un traghetto per tre giorni con le persone più strane del mondo.

Le informazioni sulle barche che attraversano il Mar Nero sono sempre state piuttosto nebulose. Le aziende e le rotte appaiono e scompaiono senza preavviso, gli orari sono inesistenti e, quando ce ne sono, spesso non vengono rispettati. I traghetti da Varna a Poti sembrano partire ogni due settimane, sono gestiti da compagnie diverse, spesso vendono biglietti per la stessa nave a prezzi diversi, fate attenzione.

Per quanto ne sappiamo non c’è modo di prenotare in anticipo. I biglietti devono essere fatti al porto, poco prima della partenza (vedi il nostro diario qui sotto). Le barche presumibilmente partono tutto l’anno, ma abbiamo sentito parlare di cancellazioni nei mesi invernali, a causa del maltempo. Alcune informazioni possono essere trovate sul sito Web di Navbul. Navbul è una delle compagnie che gestiscono la linea di traghetti Varna – Batumi (Poti).

Il prezzo del biglietto per il passeggero è di circa 100 € e le biciclette dovrebbero essere gratuite. Tuttavia, abbiamo pagato 80 € mentre i tedeschi che hanno fatto il biglietto solo 2 minuti prima hanno pagato 130 €. Hanno pagato in Leva (valuta bulgara) anche se a tutti gli altri hanno detto di accettare solo euro o dollari. Questo solo per chiarire in che modo tutte le informazioni, anche se recenti, potrebbero non essere affidabili al 100%.


Arrivare al porto di Varna


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Tramonto dalla Nave

Partiamo dalla villa di Kiril, dove saremmo volentieri rimasti in attesa della piscina! Questa volta, però, prendiamo la strada giusta e in poco più di un’ora eccoci a Varna, chiamamo Niki che ci porta il pacco che abbiamo fatto spedire a casa sua. La famiglia francese che doveva arrivare dalla Georgia in traghetto qualche giorno fa non si è fatta sentire, brutto segno! Compriamo qualcosa al Pekara prima di dirigerci verso il fantomatico porto di Beloslav.

Mentre mangiamo si avvicina un signore francese, Daniel, che avrebbe dovuto prendere il traghetto per la Georgia due settimane fa (ne parte uno ogni due settimane) ma una volta arrivato al porto per fare il biglietto gli è stato detto che accettavano solo euro o dollari e lui aveva solo Leva. Non accettano carte o bancomat, così il povero Daniel va allo sportello per prelevare ma il costo del biglietto supera il limite massimo prelevabile per giorno. In conclusione, ciao ciao traghetto.

Ed ora è da 15 giorni a Varna in attesa della partenza di domani. Il biglietto, come ci hanno detto al telefono, non si può fare prima ma solo al momento dell’imbarco. Peccato che nessuno ci abbia detto che la partenza è a 20 chilometri da Varna e che si può pagare solo in euro. Salutiamo Daniel, che vedremo domani e per i prossimi quattro giorni e andiamo a cambiare i nostri soldi in euro. La strada verso Beloslav è tranquilla, solo verso la fine c’è una salita che mi uccide.

Incontriamo di nuovo Daniel che sta andando a dare da mangiare ad un cane randagio con il quale ha fatto amicizia. Arriviamo al “porto” che in pratica è un parcheggio malmesso dove stanno una decina di tir, qualche macchina e il custode. Davanti a noi, posteggiata nel canale che porta al Mar Nero, il traghetto, in realtà una nave cargo che ha fatto il suo tempo. Ma almeno è lì e già è qualcosa! Chiediamo al custode se possiamo montare la tenda nel prato lì vicino e lui ci dice che non c’è problema. Bene, andiamo a dormire presto sperando che domani la nave sia ancora lì e che non ci siano altre sorprese!


Come fare il biglietto


Alle 7.00 ci svegliamo, dovremmo partire alle 9.00. Alle 8.30 ci dirigiamo verso la “biglietteria” che non saprei come descrivere. E’ uno stabile che sembra abbandonato da almeno vent’anni, a fianco c’è un altro stabile che una volta era un bar/rivenditore di souvenir. Ora dentro non c’è più nemmeno il pavimento e ci vivono solo cani randagi e piante coraggiose!

Un cartello un po’ meno scassato del palazzo dice che quello è il porto di Varna! Finalmente alle 9.00 (in teoria orario di partenza) un ragazzo si presenta ad aprire la porta dello stabile, chiedo se possiamo fare i biglietti e mi dice che siamo arrivati troppo presto, dobbiamo tornare almeno alle 13.00!!!!!!!

Bene! Aspettiamo, nel frattempo andiamo ad avvisare Daniel che è nel parcheggio. L’attesa è lunga, ci mettiamo a giocare a scopa mentre vediamo gli autisti dei tir rimbalazare da un palazzo all’altro senza capire cosa devono fare! Sono tutti visibilmente sconcertati dalla situazione. Oltretutto parlano tutti in bulgaro e i poveri camionisti non capiscono niente (come noi del resto).

Non resta che riderci sopra! Daniel riesce a fare il biglietto, ma noi no. Il ragazzo ci dice che abbiamo tutto il giorno… Non capiamo perchè non ci può fare il biglietto! Scopriamo che la nave partirà domani!!!!!

Ma possiamo tutti allegramente salirci oggi e ci daranno anche la cena! Evviva! Siamo affamati, sono le 14.00 e stiamo aspettando lì dalle 9.00. Daniele e Daniel vanno in bici al paese a comprare qualcosa da mangiare e io rimango a sorvegliare la porta della biglietteria in attesa di chiedere per la decima volta allo stesso ragazzo se posso fare i biglietti.

Verso le 15 arrivano due ragazzi tedeschi in bicicletta, non capisco cosa ci fanno lì a quell’ora. A noi avevano detto che la nave sarebbe partita questa mattina alle 9.00! Mi dicono che a loro hanno detto che la nave sarebbe partita questa sera alle 19.00. Gli faccio sapere che invece partirà domani!

E che ci hanno detto che si paga solo in euro. Uno dei due ragazzi va all’ufficio a conoscere il simpatico bigliettaio. L’altro mi dice che sono partiti da Francoforte, anche loro il 5 maggio, e stanno facendo il nostro stesso viaggio! In ogni caso, dopo pochi minuti, il ragazzo esce con i biglietti, e li ha pagati in leva! Ok, stiamo calmi!

Torno per l’ennesima volta all’ufficio e finalmente anche io posso avere il mio biglietto! In realtà è solo uno scontrino ma io pago circa 50 euro in meno dei tedeschi, non so il perchè ed è inutile chiederselo! Tornano Daniele e Daniel e andiamo tutti insieme sulla nave! Per fortuna abbiamo la birra! Ci danno le cabine che non sono per quattro persone ma per due o tre. Per fortuna siamo da soli. In tutto siamo una quindicina di passeggeri, noi cinque “turisti” e i camionisti.

In dodici ore abbiamo fatto un centinaio di metri, dalla biglietteria alla nave. E stanotte si sta qui, andiamo sul ponte a bere una birra con gli altri. Alle 19 ci chiamano per la cena, patate fritte, pomodori, cetrioli e polpette, io dico che sono vegetariana e mi portano del formaggio.

Pensavamo peggio, i piatti sono già preparati, la qualità non è un granchè ma non è vero che è scarsa (come avevamo letto in vari resoconti di viaggio su internet). Devi stare fermo per quattro giorni quindi non hai bisogno di molte energie. Andiamo nella sala tv dove ci vediamo le prime partite dei mondiali prima di andare a letto, ci dicono che domani mattina alle 10.00 si parte! Speriamo!


Sul traghetto


Alle 10.00 ovviamente non si muove niente! La nave è comunque meglio di come ce l’aspettavamo, le cabine sono tenute bene, c’è il bagno personale con la doccia, l’acqua è calda, c’è la finestra e ci servono 3 pasti al giorni. Ma la tv non funziona durante la traversata quindi niente più partite! Alle 11.30 ci chiamano per il pranzo (un po’ troppo prestino per noi…) e mentre mangiamo finalmente la nave si muove! Facendo pochissimo rumore, al contrario di quello che pensavamo!

Non sembra vero! All’improvviso, mentre esco dalla cabina, mi appare davanti un tizio bassetto con maglia dell’Italia, pantaloncini dell’Italia e infradito dell’Italia! Impressionante, come avevamo fatto a non notarlo prima. Usciamo sul ponte chiedendoci da dove fosse uscito, pensiamo che potrebbe essere italiano veramente, ma ci auguriamo di no. Sul ponte lo incontriamo di nuovo, è con un altro tizio buffo, sembra l’amico di Super Mario, Luigi! Scopriamo che sono azeri ma uno dei due è un grande fan dell’Italia, e tre volte campione mondiale di judo (ci mostra le foto del podio per provarlo)… i misteri della vita!

In ogni caso ci vogliono offrire della vodka (sono le 12.30) e sarebbe anche proibito portare alcolici sulla nave, ma sembra non farci caso nessuno! Alla fine accettiamo! Andiamo nella loro cabina che è più “lussuosa” della nostra, hanno anche la televisione, ci offrono un po’ di vodka, l’Italian fan beve solo Rum e l’altro si fa fuori praticamente una bottiglia alla goccia! Ci inizia a fare vedere video di una Natasha (prostituta) che ha chiamato nell’albergo dove stava a Varna, molto interessante! Troppa vodka, troppe Natashe, per noi è abbastanza, ce ne andiamo a dormire!

Dopo cena (io mangio formaggio fritto e gli altri qualcosa che dicono essere un misto di pollo e pesce) andiamo nella sala della tv dove Luigi (detto anche Stalin per via dei baffi) inizia a mettere un dvd via l’altro alla ricerca di un’immagine di Natasha… Alla fine ci arrendiamo e ce ne andiamo a dormire!

Paura e delirio sulla nave!

Ci svegliamo prestissimo, qua se non arrivi all’orario previsto chiudono la sala dove si mangia e niente più pappa! E’ un po’ una galera, ma con una cella carina e un bel mare attorno! E, soprattutto, dura solo quattro giorni! Vediamo dei delfini, qui ce ne sono tanti!

All’ora di pranzo il delirio, noi siamo già a tavola quando arriva Luigi completamente ubriaco e inizia uno show canterino! Finalmente si siede al suo tavolo, accanto al nostro, con un bicchiere pieno di vodka, che prontamente butta giù, alla goccia! Dopo una decina di minuti di spettacolo vuole per forza farmi bere della vodka, poi mi bacia sulla guancia.

La situazione degenera un po’, solo durante il pranzo si sarà bevuto una bottiglia intera di Vodka. Arriva il cuoco/cameriere/barista della nave (credo il responsabile del personale o qualcosa del genere) che lo cazzia, ma quello non capisce niente. Il fan dell’Italia che è lì con lui fa finta di niente, forse si vergogna un po’…o forse ci è abituato! Così, alla fine, si arrabbia Daniele, si arrabbia Daniel, si arrabbiamo tutti! Povero Luigi…

Ma oggi ha bevuto davvero troppo, ora si andrà a fare una dormitina (sperando che non continui a bere) e forse a cena starà meglio! Il pomeriggio continua tranquillo, mare calmissimo, blu, delfini. Alle 17 e 30 è già ora di cena, non ci riusciamo ad abituare agli orari (solo noi e l’amico francese), cerchiamo di fare finta di non aver sentito la chiamata ma dopo un quarto d’ora ci dobbiamo arrendere e andare a mangiare.

Oggi strani wurstel con dentro dello strano formaggio fuso. I ragazzi tedeschi sono inorriditi. Alla fine, essere vegetariana mi ha salvata, per me fettine di formaggio, per gli altri carne dal sapore ambiguo!

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Nuova destinazione, Poti

Descrizione dei passeggeri. Ci siamo noi, i due ragazzi tedeschi, il francese Daniel che pensa di trovare il suo Eldoradò in Armenia, appassionato di Gesù e di Vangeli e stanco dell’ Occidente pieno di persone intellettualmente impoverite. E questi sono i “turisti”. Poi ci sono un camionista rumeno molto simpatico, che parla un po’ di inglese e trasporta un carico di sigarette verso Erevan, un lavoro un po’ pericoloso.

Ci racconta che in Italia hanno cercato di buttare il camion fuori strada per derubarlo, a lui non interessa, dice che se non gli fanno niente è pronto a dare chiavi e camion. In ogni caso a quanto abbiamo capito ha un sistema di sicurezza che gli permette di chiudersi dentro la cabina. Tutti i camionisti sono d’accordo sul fatto che l’Italia sia un posto pericoloso.

Poi c’è un camionista polacco con il suo carico di una ventina di mucche (lui non è a rischio rapine), è un po’ preoccupato per via dei ritardi perchè ha il cibo per 3 giorni e la nave è già in ritardo di un giorno e poi c’è una mucca che dovrebbe partorire entro una settimana. Ha fatto amicizia con un altro camionista georgiano gigante che porta sempre le bretelle (a volte senza niente sotto). E’ un gigante buono.

Quando avvistano dei delfini ci chiamano sempre. Poi ci sono i due azeri. E due armeni con denti d’oro. C’è un altro camionista che rimane sempre isolato, credo sia bulgaro. Inutile dire che sono l’unica donna sulla nave. Oltre alle cuoche credo, ma non le abbiamo mai viste. Il camionista polacco ci dice che non arriveremo a Batumi, ma a Poti, circa 70 chilometri a nord. Non sappiamo da chi l’abbia saputo ma crediamo sia vero. Avvisarci non sarebbe stata una brutta idea! Dovremmo arrivare domani.

Verso le 11 di sera ci dicono che all’una di notte saremo al porto e salirà la polizia per il controllo dei passaporti. Finalmene vediamo il lontananza le luci del porto, la luna è gigantesca e bellissima e si sente il rumore dei delfini che saltano nell’acqua. Andiamo a dormire un po’ prima dell’arrivo al porto. Qui il nostro video sull’attraversamento del Mar Nero in Nave.

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