Kyrgyzstan: Issyk Kul – Pedalando Attorno l’Occhio del Mondo

lago Issyk Kul Terskey Ala-Too catena montuosa
Lago Issyk Kul e la catena montuosa Terskey Ala-Too

Kyrgyzstan, un paradiso per il Cicloturismo. Una imperdibile pedalata intorno al lago Issyk Kul, a 1600 metri d’altezza, circondati dall’ Ala-Too range

Direzione: lago Issyk Kul, 1600 sul livello del mare, circondato da montagne altissime (fino a 7000 metri), la catena montuosa Ala-Too, Kungoy (sunny) Ala-Too a Nord e Terskey (Shady) Ala-Too a Sud, parte della catena Tien Shan. Viene chiamata “gli occhi del mondo” per via della sua particolare forma.

L’Issyk Kul é il decimo largo del mondo per volume (ma non per superfice), e il secondo lago salino dopo il Mar Caspio. Il lago é la culla della civilizzazione dell’Asia Centrale con molti misteri rimasti ad oggi irrisolti.

A parte la sua storia e cultura, l’ Issyk Kul é il beach resort dell’Asia Centrale. L’acqua, leggermente salata, assomiglia a quella del mare, ed é cristallina, in particolare nella parte Sud della costa.

Quale sponda é la più bella?

Noi abbiamo pedalato tutta la circonferenza del lago, 450 Km in circa una settimana (escludendo il tempo trascorso a Cholpon Ata, guardando i World Nomad Games).

Ma se avete tempo, e voglia, di visitare solo una parte del lago, vi consigliamo assolutamente di pedalare (o visitare in qualunque altro modo) la sponda Sud dell’Issyk Kol. La strada é spesso molto vicina al lago, e le migliori spiagge sul lago Issyk-Kul si trovano qui.

Nonostante ciò, questa parte del lago é inspiegabilmente meno sviluppata, con poche strutture per turisti. La mancanza di ristoranti ed alberghi, e anche di piccoli villaggi, la rende una strada meravigliosa per ciclisti, ma potete anche percorrerla con i trasporti locali.

La sponda Nord del lago invece,é molto più sviluppata. Ci sono un po’ di villaggi di media dimensione e le condizioni della strada sono migliori.

Il percorso, però, é spesso lontano dal lago, e dunque non c’é molto da vedere. L’unica bella spiaggia che abbiamo trovato é a Cholpon Ata, una città resort town dove vanno tutti  i turisti locali. Ottima se siete alla ricerca di  guesthouses e ristoranti. Meno se siete alla ricerca di un posto tranquillo e rilassato.

Bathing in the cold cold water of Issyk kol lake! So nice to be in a beach after so much desert

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Come raggiungere il lago Issyk Kul da Bishkek

Partiamo verso le 13 da AThouse. Per i primi 50 Km, la strada é trafficata, si vedono le montagne in lontananza.in the distance you can see the mountains approaching. Ma il paesaggio attorno a noi rimane brullo. Non ci sono molti posit per campeggiare, né alberi né erba.

Alla nostra sinistra, dovrebbe essere il fiume Chui, che segna anche il confine con il Kazakhstan. C’é filo spinato invece, del fiume rimane solo il letto. L’acqua é stata canalizzata nel cemento, e si trova alla nostra destra.

Verso sera, dopo una settantina di chilometri, ce ne andiamo  dormire vicino a quello che doveva essere il fiume a pochi metri dal confine.

I militari di guardia ci guardano perplessi. Quando montiamo la tenda anche loro smettono di fare caso a noi. Credo non ci sia molta gente che cerca di entrare clandestinamente in Kazakhstan.

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cicloturismo lago Issyk Kul e fiume Chui
Sulla strada verso il lago Issyk Kul, lungo il fiume Chui

La strada è leggermente in salita. Il paesaggio si fa sempre più montuoso. E c’è sempre meno traffico, incontriamo un po’ di operai cinesi che stanno costruendo la nuova corsia.

Questo é quello che la Cina sta facendo più o meno ovunque nel mondo, nei Paesi meno sviluppati, costruire infrastrutture in cambio delle risorse naturali del Paese, possiamo chiamarlo nuovo Colonialismo. Ma con meno morti.

Alla nostra sinistra la ferrovia. Ebbene si, c’é un treno da Bishkek a Balykchy, lungo le sponde del lago Issyk Kol, ma é attivo per i passeggeri solo nei mesi di giugno, luglio e agosto.

Poco più in là il fiume Chwi, un bellissimo fiume placido che attraversa la valle. Ci fermiamo a dormire sotto un albero vicino al fiume, un melo, ma tutte le mele purtroppo sono bucate…

Ci cuciniamo un piatto di pasta, e andiamo a dormire appena si fa buio. Ormai i nostri ritmi sono quelli solari, almeno la sera. Ora dopo il tramonto inizia a fare freddino e oggi sta per piovere.

Bicycle Touring Issyk Kul
Un monumento commemorativo sovietico ad Ottuk,  i soldati che morirono durante la seconda guerra mondiale venivano anche da qui

Pedalando lungo la sponda Sud del lago Issyk Kul

Piove ininterrottamente dalla scorsa notte. Fa freddino e non abbiamo voglia di uscire dalle coperte. Ma alla fine si deve uscire, ci mettiamo addosso tutto quello che abbiamo, siamo impermeabili.

E appena siamo pronti, smette di piovere! Così ci dobbiamo spogliare di nuovo! Appena partiamo esce anche il sole e così ci spogliamo un altro po’. Siamo di nuovo in pantaloncini e maglietta!

Dopo venti chilometri arriviamo a Balicky, siamo a 1600 metri, non entriamo nel paese perchè la strada per il sud del lago è prima del centro del paese.

Evidentemente questa strada non l’hanno fatta i cinesi, per le macchine magari va anche bene ma per le bici è un disastro. Il metodo kirghizo di costruire le strade è : distesa di sassi, passare sopra i sassi con un grande rullo, fine. Quindi siamo continuamente shakerati.

Volevamo fermarci a mangiare a Balicky ma era troppo presto. Ce ne pentiamo, non ci sono posti per mangiare per almeno 40 chilometri. In realtà non c’è niente, nemmeno un market. Ma il paesaggio è bellissimo, il lago sembra un mare, circondato da altissime montagne, qualcuna innevata.

La spiaggia di Ottuk – best beaches on the Issyk-Kul anyone?

Adventure travel Issyk Kul
Un bambino di Ottuk, non un membro dell’equipaggio fastidioso

Finalmente incontriamo un paese, Ottuk, e ci fermiamo alla ricerca di cibo, ma niente, nei 3 market del paese vendono solo birra, uova e caramelle. In più questo paese è pieno dei bambini più molesti di sempre. Compriamo delle uova e decidiamo di cucinarle sulla spiaggia del paese.

La spiaggia di Ottuk é bellissima, una delle più belle spiagge sul lago Issyk-Kul, almeno secondo la nostra opinione. In pratica è un enorme prato di erbetta morbida, l’acqua del lago é calma e cristallina.

Ci sono tanti cavalli e qualche asinello ma pochissime persone. I cavalli hanno spesso le zampe davanti legate insieme da una corda, per non farli correre, ma faticano anche a camminare. Vederli così è uno strazio.

Quasi arrivati in spiaggia rompiamo le uova! Ritorno al market, sempre seguita dai bambini molesti, sono armata di pietre, loro me le tirano e io gliele tiro indietro, così abbiamo imparato in Azerbaijan e così facciamo da allora, in Asia Centrale funziona. Non preoccupatevi, non ci sono feriti.

Ricompro le uova, ritorno in spiaggia. Cuciniamo, ne esce un pappone, ma è buono. Nel frattempo inizia a piovere e poi a grandinare, stiamo sotto un alberello in attesa che smetta. Arriva un asino che cerca di mangiarci le uova, e così scopriamo che agli asini piacciono le uova. Non si smette mai di imparare.

Appena smette di grandinare esce il sole, andiamo sulla spiaggia e montiamo la tenda. Abbiamo fatto solo 40 chilometri ma la pausa pranzo è durata molto più del previsto e questo posto è davvero stupendo.

Cuciniamo di nuovo uova. E dopo le nostre dieci uova a testa possiamo andare a dormire.

migliori spiagge issyk kul
Un bagno nelle calde acque del lago Issyk Kul

Continuiamo a pedalare lungo la sponda Sud del lago. Il paesaggio é tanto bello quanto la strada dissestata. Si inizia a salire, arriviamo a 2000 metri, e appena inizia la discesa si apre davanti a noi un paesaggio che non sembra vero.

La discesa è lunga, circa 10 chilometri e ci porta di nuovo sul lago, spiagge caraibiche. Chi se lo sarebbe aspettato in Asia Centrale. E’ mezzogiorno, fa caldo e ci facciamo un bagno. Ci sono un po’ di ragazzi che stanno preparando un barbecue, sono simpatici e parlano un po’ di Inglese.

Arriva un minibus, pieno di donne, tra i 50 e i 60 anni. Scendono dal marshrutka, e si spogliano, completamente, e vanno a nuotare ridendo e giocando tra loro nell’acqua.

Noi e gli altri ragazzi le guardiamo increduli. Questo é quello che l’Unione Sovietica ha lasciato in un Paese Mussulmano, non male direi, almeno in questo aspetto.

In questa parte del lago non ci sono strutture per turisti.

L’unico resort “turistico” che incontriamo é Kaji-Say, dove c’é una sanatoria dei tempi Sovietici abbandonata, e qualche edificio più recente.

Ci fermiamo a dormire in una in una spiaggetta subito dopo il paese, c’é un’altra tenda, una coppia di cinquantenni Kyrgyzi sta cucinando una zuppa di pesce.

Ne offrono un po’ a Daniele (io sono vegetariana) e ci regalano qualche mela. Cuciniamo degli instant noodles ma il risultato é estremamente piccante!

Caccia con le aquile, proiettili di pietra ed enormi cavalli

cycling Issyk Kol
Sanatorio sovietico abbandonato a Kaji Say

C’é un tourist bus parcheggiato vicino ad una scarpata e molti turisti occidentale che stanno facendo fotografie, andiamo a vedere cosa succede. E’ in corso uno show di caccia con l’aquila.

La caccia é ormai finita e l’aquila sta mangiando il coniglio che ha catturato, un coniglio sacrificale, portato qui per le telecamere dei turisti.

La caccia con le aquile é una tradizione molto sentita in Kyrgyzstan e i falconieri sembrano sapere come gestire i rapaci, ad ogni modo vedere questa messa in scena per turisti é, diciamo, bizzarro.

La strada continua lungo il lago e poi passa attraverso campi coltivati, una delle poche aree pianeggianti e coltivabili del  Kirghiztan.

Dopo circa 90 km il tempo si fa bruttino e sembra stia per piovere. Una parte di strada è costituita solo di pietre, deve ancora passarci sopra la macchina schiacciasassi, quando ci passano le macchine i sassi diventano dei proiettili.

Troviamo una stradina fra i pascoli che porta ad un praticello, chiediamo se possiamo dormire lì e ovviamente ci dicono di si. Montiamo la tenda fra gli sguardi incuriositi dei bambini pastori. Bambini di circa 9 anni cavalcano cavalli enormi.

Karakol e sottomarini nucleari

Eagle hunting kyrgyzstan
Cacciatore di aquile del Kirghizistan con il tradizionale cappello di feltro

Arriviamo a Karakol, cittadina abbastanza grande (70,000 abitanti), punto di partenza per molti del famoso high mountain hikes in Kyrgyzstan.

Essendo probabilmente il luogo più turistico del Kyrgyzstan, ci sono negozi che vendono articoli sportivi.

Compro una giacca e Daniele un paio di pantaloni, abbigliamento invernale che ci servirà per la nostra successiva salita, la salita al lago Song-Kul (3000 msl). Siamo sulla parte più a Est del lago, qui é dove i Russi testavano i loro siluri e sottomarini.

Nel marzo 2008, i giornali Kyrgyzi riportavano che 866 ettari attorno alla penisola di Karabulan sarebbero stati ceduti alla  Russian Navy per un periodo indefinito, la Russia sta progettando la creazione di nuovi impianti per i test navali nell’ambito dell’accordo bilaterale del 2007 sull’Amicizia, la Cooperazione, la Mutua Assistenza e la Protezione dei Materiali Pericolosi.

La Russia pagherà $4.5 million all’anno. Sembra che anche anche l’India sia interessata a testare sottomarini militari nella zona. Non c’é pace per l’Issyk Kul (source).

Immagine
Montagne innevate di Tien Shan, vicino a Karakol

La spaventosa storia dello psycho-barone

Anche oggi si pedala, qui la strada é sempre a qualche chilometro dal lago. Verso sera prendiamo una stradina fra i campi che ci porta all’interno di un bellissimo parco sul lago, a circa 3 chilometri dalla strada asfaltata.

Dopo pane e formaggio andiamo a dormire, o meglio, ci sarebbe piaciuto. Verso mezzanotte appare un tizio davanti alla tenda, sembra abbastanza ubriaco. Daniele esce per capire cosa voglia, a quanto pare Ã¨ rimasto a piedi con la macchina mentre stava andando a pescare (?) e vuole che lo aiutiamo a spingere la macchina.

Daniele va ad aiutare ma non c’è niente da fare. Torna nella tenda, il tizio continua a blaterare, chiedendo di riprovare ancora.

Per liberarsi di lui Daniele cerca di spingere la macchina di nuovo ma niente. Dopo un po’ arriva un altro tizio che dice di essere il Barone (?) proprietario del terreno (?) e si porta via il pazzo n° 1. Pensiamo di poter continuare a dormire…

Ma dopo poco torna il Barone che si rivela il pazzo vero! Parla parla e parla. E non se ne va. Capiamo che vuole dormire con noi nella tenda (?) oppure con me oppure con Daniele (ha le idee confuse). Pensiamo sia ubriaco e glielo diciamo, ma lui vuole dimostrarci che non lo é, fa una ruota e atterra a piedi perfettamente uniti. Ora siamo spaventati, se non é ubriaco allora é psicopatico.

Dopo più di un’ora ancora non se n’é andato, Daniele prende il fidato TigrLock e lo mostra al Barone, ma quello non si sente per niente minacciato, spaventoso e viscido.

Esasperata gli dico che se non se ne va chiamo la polizia (bugia…chi lo sa il numero??? E poi in che lingua ci dovrei parlare) ma alla parola polizia se ne va subito! Se avessi saputo che era così facile avrei provato prima…

In ogni caso non riusciamo a dormire dopo queste due ore di stress, ma abbiamo capito che “disconnettersi” troppo dalla civiltà non è cosa da farsi…

Un sogno allucinante ed un piccolo furto

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Una spiaggia di sabbia dorata sulla sponda sud di Issyk Kul

Ci svegliamo dopo un paio di ore di sonno e sogni strampalati sogni. Il barone era un piccolo gnomo e dormiva ai nostri piedi nella tenda, mentre fuori era in corso una festa.

Mi ritrovo senza una borsa Crosso, era vuota e la usavo per coprire il connettore della GoPro in caso di pioggia!Se l’è portata via il barone.
Tra l’altro la macchina con il pazzo n°1 e il barone è ancora lì, e c’è anche un altro tizio. Ci sembra inutile cercare di andare a parlarci, anche perché siamo sempre nel mezzo del nulla. E loro sono in tre.

Smontiamo tutto velocemente e ce ne andiamo. La strada in questa parte del lago non è molto interessante, è lontana dal lago per la maggior parte, ma riusciamo comunque a trovare una stradina e a farci un bagno, probabilmente l’ultimo di quest’anno.

cycling Issyk Kul
Pedalando sulle rive di Issyk Kul

Verso le 18 arriviamo a Cholpon-Ata e ci imbattiamo nell’ippodromo che è un paio di chilometri prima del paese. Qui si terrano i World Nomad Games che inizieranno domani, oggi c’è una cerimonia per gli atleti e l’ippodromo è chiuso al pubblico.

Daniele va all’ufficio stampa a chiedere se possiamo avere il Press Pass e io vengo bloccata da uno schieramento di militari che neanche al derby milan-inter.

Non posso passare e non posso chiamare Daniele che non si sa come è passato senza essere fermato da nessuno! Dopo un’ora per fortuna ritorna! Nel frattempo é stato intervistato dalla BBC mentre cercava di capire qualcosa sul programma dei giochi.

Non c’é ancora un programma definito, nessuno sa nemmeno dirci quando si terrà la cerimonia di inaugurazione. Stile sovietico, capisci davvero Kafka quando ti trovi in certi posti.

Dopo un’ora torna per fortuna! Montare la tenda qui non è possibile, per seguire i giochi abbiamo bisogno di un posto dove lasciare le nostre cose e questo paese è pieno di gente.

Così andiamo in centro, incontriamo un francese anche lui in cerca di una Guesthouse, la troviamo, una stanza costa 1200 som (circa 17 euro).

Il ragazzo francese ci dice che è un prezzo normale in Kirghztan, noi abbiamo sempre dormito in tenda quindi non sappiamo se il prezzo è quello medio ma ci sembra un po’ caro.

Comunque la stanza è bella e ci possiamo fare una doccia, per stanotte va bene così! E poi proprio di fronte c’è un bel posticino dove fanno dei buoni Lagman (bigoli) fatti a mano.

Laghman fatti a mano
Laghman fatti a mano a Cholpon Ata

Cicloturismo Kyrgyzstan – Issyk Kul: il nostro video

travel guide issyk kul

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